Pochi giorni fa è andata in onda l’intervista di Elon Musk, definito il “Genio del XXI secolo” e Nicola Porro, noto giornalista Italiano. L’imprenditore Statunitense si trovava a Roma per incontrare alcuni membri del governo del paese.

Nel corso dell’intervista, Musk e Porro hanno affrontato molti argomenti, tra cui il cambiamento climatico, il preoccupante calo della natalità, l’acquisto di Twitter e la famosa faccenda di OpenAI. Su quest’ultimo tema, il fondatore di Tesla e Space X ha dimostrato un’evidente preoccupazione, sottolineando quanto sia pericoloso dotare una “macchina” di più intelletto di un essere umano.

Elon Musk sostiene che l’uomo è meno forte degli animali ma molto più intelligente ed è estremamente rischioso creare qualcosa di migliore e più performante. La mancanza di regolamentazioni in tema di Artificial Intelligence sta portando a conseguenze catastrofiche perché non ci sono limiti e la tecnologia sta diventando troppo potente. Il genere umano ha già affidato la sua intera memoria alle macchine, digitalizzando la maggior parte dei dati e ora sta effettuando lo stesso processo con il pensiero logico. Avere a che fare con uno strumento così forte è come possedere un’arma a doppio taglio, esattamente come avvenuto con il nucleare.

Ma è realmente così? Le parole di Elon Musk dovrebbero creare davvero allarmismo?

Facendo parte del settore citato dal famoso imprenditore americano, vorremmo scrivere la nostra opinione con una visione più “interna” e realistica:

L’AI è governata dall’uomo

Noi del Team di Drive2Data, crediamo che l’Intelligenza Artificiale sia in grado di sostenere il lavoro umano diventando un valido alleato, non dobbiamo intenderlo come un rapporto di passività o superiorità delle macchine ma uno strumento a supporto del miglioramento della vita.

Siamo fermamente convinti che le tecnologie intelligenti se utilizzate correttamente possano rendere l’intero mondo più sostenibile e meno caotico.

L’AI deve necessariamente utilizzare una quantità enorme di dati che l’uomo produce e condivide. L’elaborazione di quest’ultimi dipende da noi su una base euristica e culturale di quasi 250.000 anni, focalizzati su una visione realistica del futuro. Solo queste informazioni potranno abilitare l’Intelligenza Artificiale.

Elon Musk durante l’intervista con Nicola Porro ha più volte ribadito la volontà di voler capire la natura dell’universo e sembrerebbe che stia lavorando su “TruthGPT”, un’alternativa a ChatGPT proprio con questo scopo. Tuttavia, ciò potrebbe rappresentare più una critica ironica e sarcastica che un progetto concreto.

La necessità di una regolamentazione mondiale

L’imprenditore statunitense ha affermato che uno strumento così potente come l’AI non ha un coordinamento globale e nessuna regolamentazione sul suo utilizzo e i governi mondiali dovrebbero rendersi conto della situazione delicata e progettare delle linee guida che ne impongano i limiti.

Come discusso in un precedente articolo (clicca qui), non crediamo che l’AI possa essere considerata pericolosa né uno “sconvolgimento epocale” come ripreso dalla lettera di Elon Musk, sono le persone che devono possedere un’etica e una cultura adeguata a un mondo sempre più digitalizzato.

Siamo fermamente convinti che sia impossibile interrompere l’innovazione portata dalle tecnologie intelligenti. Se usate correttamente e consapevolmente possono migliorare molte delle attività umane in tutti i settori, dalla sicurezza all’accessibilità, dall’automazione di compiti semplici a sistemi di sostenibilità ecologica.

Come in tutte le società civili, è necessario un sistema di regole unito all’educazione per usare coscientemente strumenti con potenzialità altissime. “Disciplinare” è fondamentale per arrivare a ottenere risultati a beneficio dell’intera comunità.

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